Sole 24 Ore – Donne protagoniste delle aule di tribunale
Sole 24 Ore – Avvocati a difesa dei beni privati e d’impresa
1 Aprile 2013

Tre signore dominano la scena nazionale del diritto in Italia

Ne hanno di fatta di strada le signore italiane del diritto, da quando la donna italiana divenne sui iuris con l’abolizione della tutela maritale, nel 1919, e con una applicazione molto limitata delle nuove regole.
L’ingresso nelle aule di tribunale del gentil sesso è ormai un vago ricordo, se si considera non solo l’elevato numero di professioniste del settore censite ogni anno quanto soprattutto la riconosciuta competenza di alcune di queste che spesso e volentieri sbaragliano letteralmente la concorrenza dei colleghi uomini.
Per tematiche particolari, come il diritto di famiglia e quello dei minori, l’assistito ad esempio può riscontrare maggiore empatia con un avvocato donna, senza dover per questo rinunciare ad un consulente di prestigio.
Ma anche in ambiti maggiormente legati, nell’immaginario collettivo, alla figura maschile è sempre più frequente imbattersi in eleganti ma decise signore del foro che godono di fama e prestigio nazionali edìinternazionali, essendo riuscite nel tempo a meritarsi la stima delle prinicipali società italiane.
Le donne del resto spesso riescono laddove gli uomini falliscono, grazie alla loro determinazione mista a diplomazia, e questo fa delle principali protagoniste del settore una merce rara ed ambita, come dimostra il portfolio clienti degli studi in questione.
Aria di rinnovamento per il diritto di famiglia e soprattutto per quanti in questo periodo si accingono a sciogliere il vincolo coniugale.
Come spiega infatti l’avvocato Mariarosaria Della Corte, socio fondatore e membro del direttivo dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani (AMI),nonché partner dello Studio Legale capitolino Gassani, “questo settore sta conoscendo negli ultimi anni importanti riforme: dalla legge 54/2006 in favore dell’affidamento condiviso ai sempre più discussi patti prematrimoniali. Ancora, la legge 219/2012 sulla equiparazione dello status di figlio, che ha introdotto il riconoscimento di figli incestuosi ed ha modificato il riparto di competenze tra i Tribunali ordinari e quelli per i minorenni e che delega al Governo l’introduzione del diritto dei nonni ad avere rapporti significativi con i nipoti, fino all’affermazione secondo cui il minore ha sempre diritto di essere ascoltato se ha compiuto i dodici anni o prima se dimostri discernimento”.
Innovazioni sostanziali, quindi, che apportano cambiamenti non solo nell’aula ma nella vita dei diretti interessati. “Dobbiamo prendere atto che – sottolinea infatti l’avvocato matrimonialista che non a caso ha già maturato una significativa esperienza sia nella negoziazione di accordi stragiudiziali che nel contenzioso connesso alla crisi dei rapporti familiari con particolare riferimento alle questioni patrimoniali – queste stesse innovazioni sono state apportate proprio a seguito di istanze provenienti dall’evoluzione della società, prima giurisprudenziali e poi legislative”.
In tema di novità, o meglio di soluzioni innovative per problematiche spesso delicate, grande interesse suscita, ad esempio, la questione dei “patti prematrimoniali”, un argomento molto dibattuto ma forse non compreso fino in fondo.
Si tratta, continua l’avv. Della Corte nel suo studio di Roma, di “una vexata quaestio” nell’ambito del diritto di famiglia. Si parla da anni di questi accordi, volendoli introdurre con una qualche validità anche in Italia sebbene siano attualmente vietati.
L’AMI è tra le associazioni maggiormente favorevoli all’ingresso dell’istituto dei prenuptial agreement di matrice statunitense nel nostro ordinamento.
Sappiamo che i patti prematrimoniali incontrano il veto e la ‘diffidenza’ quasi unanime della giurisprudenza. Tuttavia, ultimamente si è registrata un’apertura proprio dalla Cassazione. La Corte di legittimità, infatti, ha aperto un varco seppur a determinate condizioni.
Ha statuito la Corte, con sentenza del 21 dicembre 2012 n 23713, che, fermo restando la nullità dei patti prematrimoniali, gli accordi stipulati prima delle nozze tra i futuri coniugi che prevedano una datio in solutum e rispondano ad interessi meritevoli di tutela, ai sensi dell’art 1322 cod. civ., sono validi in quanto non in contrasto col principio della indisponibilità degli status, mentre si invoca ancora la nullità dei medesimi per illiceità della causa laddove i suddetti patti intendano regolamentare l’intero assetto economico tra i coniugi o un profilo rilevante (rectius la corresponsione dell’ assegno)”.
Il caso concreto, al vaglio della Cassazione, concerne un contratto stipulato dai futuri coniugi, in forza del quale si prevede che la moglie cederà al marito un immobile di sua proprietà, quale indennizzo delle spese di ristrutturazione, sostenute da questi per la ristrutturazione di altro immobile, parimenti di sua proprietà, che sarà adibito a residenza coniugale, per il solo caso di fallimento del loro matrimonio.
“Ebbene correttamente la Suprema Corte – conclude l’avv. Della Corte nel suo doppio ruolo di professionista e di docente in di Diritto di Famiglia, per quest’anno, presso la Link Campus University – ha ritenuto che detto accordo non possa configurarsi un patto prematrimoniale, e come tale nullo per illiceità della causa né per violazione dell’art 160 cc, bensì un contratto atipico, espressione dell’autonomia negoziale delle parti laddove il fallimento del matrimonio viene considerato non quale ‘causa genetica dell’accordo’ ma diviene condizione del contratto.
Molta strada rimane da percorrere perché i patti entrino a pieno titolo nel nostro sistema giuridico, ma è altresì importante sapere che vi è una disclosure della Cassazione e che, nell’ambito dell’autonomia negoziale concessa alle parti, l’avvocato può consigliare determinati contratti ai futuri coniugi che in qualche modo conducano ad un riequilibrio, almeno economico, delle prestazioni”

Una soluzione per ogni problematica societaria

Sono sempre più spesso le donne ad emergere nel campo della libera professione, in particolare tra i professionisti del foro.
È senza dubbio il caso di Maria Giovanna Talia, esperta di diritto societario e nota a Roma per la competenza del suo staff in grado di trattare con competenza problematiche inerenti anche operazioni di finanza, ristrutturazioni aziendali, tematiche internazionali e bancarie nonché naturalmente le più usuali controversie di diritto amministrativo, tributario e commerciale.
È però l’ambito delle società a garantire la maggiore visibilità allo studio Talia, che da trent’anni elabora business plan e fornisce consulenze per il consolidamento delle aziende e la riorganizzazione del personale e della produzione delle stesse, andando altresì a definire i rapporti con i partner commerciali.
Non stupisce quindi che l’avvocato Talia, protagonista indiscussa del foro romano e non solo, grazie anche alla preparazione conseguita presso la scuola notarile e alla capacità di elaborare soluzioni
vincenti anche per casi particoplarmente complessi sia riuscita a guadagnarsi la considerazione dei maggiori gruppi aziendali del Paese, che a lei si rivolgono per dirimere le questioni più spinose che spesso richiederebbero invece la compresenza di più consulenti.
La competenza della professionista del resto ben si sposa con la riservatezza della donna di classe, specie quando si tratta di operare in dismissioni e valorizzazioni di immobili, acquisizioni, contratti di gestione e locazione o altre operazioni in cui la diplomazia e la decisione rappresentano doti preziose ed innate. .

Il delicato mondo dell’infanzia in tribunale

Bambini e tribunali. Un binomio delicato ed apparentemente impossibile da trattare ma purtroppo sempre più all’ordine del giorno vuoi per problemi legati alle separazioni matrimoniali vuoi per vari e delicate problematiche che possono riguardare la vita dei più piccoli. In questo campo, così spinoso e in continua evoluzione, risulta spesso determinante affidarsi alla persona giusta, al professionista capace di coniugare gli aspetti caratteriali all’imprescindibile competenza professionale. Tra quelli più noti a livello nazionale, non si può quindi prescindere da Pompilia Rossi: esperta di diritto di famiglia e minorile, iscritta all’Albo degli Avvocati dal 1984 e cassazionista dal 1998, l’avvocato romano è senza dubbio uno dei volti più noti del diritto minorile, spesso ospite anche in diverse trasmissioni televisive nazionali in qualità di esperta del settore, nonché ospite di rubriche radiofoniche e periodici specializzati e non.
Docente di master di primo e secondo livello all’Università La Sapienza di Roma, cattedra di Psicopatologia Forense, Pompilia Rossi è stata nominata curatore speciale di minori in stato di abbandono o disagio derivante dalla conflittualità dei genitori ed è inoltre componente del Comitato Scientifico di numerosi centri studi operanti sempre nel settore della famiglia e minorile.
Forte della sua elevata esperienza in aula, quasi sempre coronata da successo, l’avvocato ha partecipato alla realizzazione e stesura del volume “Bambini in tribunale; l’ascolto dei figli contesi” ed alla redazione delle linee guida sull’ascolto del minore nei giudizi di separazione e divorzio su incarico del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.

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